La letteratura che tratta delle false dottrine insegnate e della condotta tenuta dal Papa e dai suoi seguaci


La Chiesa Cattolica Romana è la più grande setta di denominazione cristiana che esista nel mondo. Ho elencato qui una serie di libri che svelano il vero volto del Papa e del Cattolicesimo, esaminato da diversi punti di vista, interni ed esterni ad esso.



Accuse contro il papismopdf(autore Luigi Desanctis, 1870) 
[...] Il papismo che noi combattiamo è il più gran nemico del Vangelo e de' popoli: è quel sistema che si dice religioso, ma che in vero non è che un sistema inventato da uomini ambiziosi, sulle ruine del Vangelo, per favorire i loro interessi, la loro ambizione e puntellare il cadente despotismo, onde prema sempre più forte sul collo dei popoli oppressi. E siccome scriviamo per uomini che portano il nome di Cristo, a qualunque denominazione cristiana essi appartengano, così siamo certi di far cosa buona e utile svelare gli attentati che uomini ambiziosi e crudeli han commesso contro il Vangelo, legge suprema di ogni Cristiano, e contro il benessere sociale, aspirazione di tutti gli onesti. Non è dunque la religione che noi denunciamo al tribunale della pubblica opinione; ma un certo Papismo che usurpa il nome del Cristianesimo. [...] 

Tratto dall'introduzione del libro -

La Volgata latina è la Bibbia della Chiesa Cattolica Romana ed è piena di falsificazioni dichiarate dagli stessi autori


È pregiudizio comune che S. Girolamo sia l' autore della traduzione della Bibbia della Chiesa romana, chiamata la Volgata; ma ciò non è vero. S. Girolamo stesso dice, nella sua prefazione al libro di Giosuè, che fra i Latini erano moltissimi i codici e moltissimi gli esemplari della Bibbia tradotti in lingua volgare (ne' suoi tempi la lingua volgare de' Latini era la latina); la quale testimonianza del santo dottore prova ancora che la lettura della Bibbia in lingua volgare era comunissima ai tempi di S. Girolamo: non fu dunque egli l' autore di quella traduzione. Ma cosa fece egli dunque? Egli lavorò moltissimo sull'antica versione volgare, e, collezionandola cogli originali ebraici e greci, la ridusse a miglior lezione.

Che cosa è la Cena del Signore e che significato ha


La Cena del Signore o Santa Cena è una cena a cui partecipano coloro che sono stati salvati dal Signore Gesù mediante il suo sangue.

Gli elementi che si mangiano a questa cena sono il pane, simbolo del corpo di Cristo, e il frutto della vigna, simbolo del sangue di Cristo sparso per la remissione dei nostri peccati (cfr. Matt. 26:26-28).

Stando così le cose, non bisogna credere, come purtroppo lo credono i preti e i loro seguaci, che il pane che noi rompiamo e il frutto della vigna siano veramente il corpo e il sangue di Cristo, nel senso che quegli elementi durante la cena cambino la loro sostanza e avviene una transustanziazione. Il pane e il frutto della vigna sono solo dei simboli la cui natura non cambia dopo che sono stati benedetti.

Le falsificazioni dei libri dei cosiddetti padri


Dopo che scoppiò la Riforma il papato vedendo che la Riforma si andava sempre più diffondendosi nelle nazioni, e che i Protestanti per confermare le loro dottrine anticattoliche facevano appello oltre che alla Scrittura talvolta anche agli scritti dei cosiddetti padri, il che faceva apparire persino i cosiddetti padri contro certe dottrine papiste, promulgò l’Index librorum expurgandorum ossia ‘L’Indice dei libri da espurgarsi’ in cui oltre ai libri dei cosiddetti padri furono messi anche certi libri di autori cattolici in cui c’erano dei passi non graditi ai papi perché andavano a favore dei Protestanti.

In questi libri in base agli ordini degli inquisitori dovevano essere fatte delle cancellazioni e delle interpolazioni.
Ecco alcuni esempi di come sono stati falsificati alcuni scritti dei cosiddetti padri.
Nel libro di Cipriano intitolato De Unitate Ecclesiae dove egli dice: ‘Il resto degli apostoli erano eguali in potere ed onore a Pietro’ i papisti hanno aggiunto ‘E il primato fu dato a Pietro’; e dove egli dice: ‘Colui che si oppone e resiste alla chiesa crede egli stesso di essere nella chiesa?’ hanno messo: ‘Colui che abbandona la sedia di Pietro sulla quale la chiesa fu fondata, crede egli stesso di essere nella chiesa?’ [1]

Le suddette manomissioni avevano lo scopo di fare credere l’origine divina del primato di Pietro sulla Chiesa, e che chi si opponeva alla sede di Roma non poteva più dirsi membro della Chiesa di Dio.
Un altra distorsione è stata apportata alle seguenti parole di Gregorio Magno. Il testo originale dice: ‘Il re dell’orgoglio è vicino; e (che è una malvagità pronunciare) un intero esercito di sacerdoti è procurato per presenziare alla sua venuta (Sacer­dotum ei preparatur exercitus)’; ma i papisti lo hanno modificato in questa maniera: ‘Il re dell’orgoglio è vicino; e, (che io aborro a dire) quando egli verrà i sacerdoti saranno condannati e messi a morte’ (Sacerdotum est proeparatus exitus). [2]

La manomissione aveva lo scopo di non fare credere che – secondo Gregorio Magno – quando sarebbe venuto l’anticristo molti sacerdoti lo avrebbero acclamato e difeso, ma che alla sua venuta i sacerdoti sarebbero stati messi a morte.
In una edizione delle opere di Agostino fatta in Venezia nel 1584, gli editori confessano apertamente di avere tolto tutti quei passi che potevano favorire le dottrine dei Protestanti: in qua curavimus removeri ea omnia quae fidelium mentes haeretica pravitate possent inficere. [3]


[1] De Unitate Ecclesiae, cap. III. Cfr. Thomas James, A Treatise of the Corruptions of Scripture, Councils, and Fathers, by the prelates, pastors, and pillars of the church of Rome for the maintenance of popery, (Un trattato delle corruzioni delle Scritture, dei Concili e dei Padri, fatte dai prelati, dai pastori e dalle colonne della chiesa di Roma per il mantenimento del papato) London 1843, pag. 76-77. Rivisto e corretto dalle edizioni del 1612 e 1688. Questo libro antico scritto da un credente contiene la dimostrazione di molte falsificazioni operate dai papi sulle Scritture, sui concili e sugli scritti dei cosiddetti padri, che molti farebbero bene a leggere per rendersi conto da vicino dell’astuzia papale. Si può consultare alla Biblioteca Valdese di Roma.


[2] Cfr. Thomas James, op. cit., pag. 146


[3] A proposito di questa opera di falsificazione ordinata dai papi è interessante la testimonianza che rese un certo Boxbornio, un professore di Lovanio, che era impiegato assieme ad altri a rivedere i libri designati dagli inquisitori. Egli ebbe a dichiarare: ‘Dopo avere ricevuto l’ordine di mettere ad esecuzione il decreto tirannico degli inquisitori, e dopo avere notato fino a 600 diversi passaggi per passarvi la spugna e per essere cancellati (il quale mio errore desidero potere cancellare col mio sangue e le mie lacrime!), il mio cuore finalmente fu commosso, e gli occhi miei furono aperti dalla misericordia del mio Dio, e scorsi chiaramente l’abominazione nel papato, l’idolo nel tempio, la tirannia nella repubblica, e l’infezione nella religione’ (Boxbornio III, de Eccl. Initio).


Tratto da:

G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
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I cosiddetti "padri della chiesa" l’uno contro l’altro



Da come parlano i teologi cattolici romani della loro tradizione i loro padri sono degni di fiducia e quindi sono arbitri della fede degli uomini. Molti quindi, nella loro ignoranza, si fanno l’idea che essi erano tutti di pari consentimento.

Noi adesso dimostreremo invece che gli amati padri della chiesa romana non andavano d’accordo neppure tra loro su diverse cose (alcune di queste divergenze che citeremo si evincono dalle loro citazioni fin qui viste) e scrissero l’uno contro l’altro.

Casi in cui i cosiddetti 'padri della chiesa' vanno contro la tradizione cattolica romana



Vediamo adesso di vedere come dei cosiddetti padri erano contro alcune delle dottrine che oggi sono parte della tradizione romana.

Ireneo
 (150 ca.- 200 ca.) riprovò il culto delle immagini infatti affermò che i primi ad introdurre nella Chiesa il culto delle immagini furono gli Gnostici: ‘Si denominano gnostici ed hanno alcune immagini dipinte, altre fabbricate anche con altro materiale, dicendo che sono l’immagine di Cristo fatta da Pilato nel tempo in cui Gesù era con gli uomini. E le incoronano e le espongono con le immagini dei filosofi del mondo, cioè con l’immagine di Pitagora, di Platone, di Aristotele e degli altri, e riservano ad esse tutti gli altri onori, proprio come i pagani’ (Ireneo, Contro le eresie, Lib. I, cap. 25,6).

Maria viene adorata dai cattolici romani?



Siccome anche molti tra i cattolici romani, ormai, riconoscono che il CULTO va reso solo a Dio, secondo quanto Gesù ha detto a Satana: "Luca 4:8 – E Gesù, rispondendo, gli disse: Sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, e a LUI SOLO rendi il tuo culto.", è doveroso riflettere e trovare una risposta alla domanda, se i cattolici romani rendono oppure no UN CULTO A MARIA, contravvenendo a quanto ordinato nella Bibbia da Dio.

A mio parere la risposto è proprio di sì, prima di tutto perché pregano Maria, e questo rivolgersi in preghiera a qualcuno che è diverso da Dio è assolutamente da ritenere una pratica IDOLATRICA.

L'origine pagana della festa di natale


Nell’Enciclopedia Cattolica troviamo che il Natale non era annoverato tra le festività dei primi cristiani. E non lo fu fino alla fine del IV secolo, quando la Chiesa di Roma cominciò ad osservare il 25 dicembre come il compleanno di Gesù. A partire dal V secolo AD, la Chiesa di Roma ordinò che la sua nascita fosse per sempre osservata il 25 dicembre. All’epoca di questo decreto, la Chiesa di Roma era ben consapevole che i culti religiosi pagani nel mondo romano e greco celebravano il pagano dio sole, Mithra, proprio in questo stesso giorno. Questa festività invernale era nota come la ‘nascita del sole’. Era anche noto nell’Impero Romano come Saturnalia (un altro nome per l’adorazione del sole). 

Dizionario dell’Enciclopedia Cattolica, edizione 1941, voce: Natale: “Nei primissimi tempi      della Chiesa non esisteva una festa del genere”.

Il discorso dei cattolici romani fatto con le Scritture a sostegno della tradizione è falso


Come abbiamo visto il Perardi afferma che una sola volta la Scrittura è dichiarata utile e poi che essa è dichiarata utile per i sacri ministri e non per tutti i fedeli e poi che essa è utile e non necessaria. Come replichiamo noi? Così. 
Innanzi tutto diciamo che è falso che solo una volta la Scrittura è dichiara­ta utile, perché Paolo a Tito verso la fine dell’epistola gli dice: “Queste cose sono buone ed utili agli uomini”.[Tito 3:8]

LA DIDACHÈ NON È OPERA DEGLI APOSTOLI DEL SIGNORE

IL RITORNO DI GESÙ - Confutazione della dottrina papista

La dottrina dei teologi papisti
Al ritorno di Cristo i credenti viventi morranno e risorgeranno assieme a coloro che erano già morti, e non inizierà nessun regno millenario.

Nel Nuovo Manuale del Catechista si legge: ‘Gesù Cristo tornerà visibilmente su questa terra alla fine del mondo per giudicare i vivi e i morti, ossia tutti gli uomini, buoni e cattivi (…) Insegnandoci che nostro Signore Gesù Cristo verrà a giudicare tutti, i vivi ed i morti, il Catechismo ci spiega pure che per morti qui intende i cattivi, e per vivi i buoni’ (Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 164).

Che cosa significa tutto ciò? Che secondo la dottrina cattolica quando Cristo tornerà, non inizierà il millennio durante il quale i santi regneranno con lui sulla terra; e difatti essi rigettano il millennio come periodo di mille anni durante il quale Cristo regnerà sulla terra con i suoi santi. Pasquale Lorenzin in Teologia dogmatica, parlando del millenarismo sorto nei primi tempi della Chiesa, lo chiama eresia. (Vedi più sotto)

LA REMISSIONE DEI PECCATI - Confutazione della dottrina papista


La dottrina dei teologi papisti
La remissione dei peccati si ottiene con la fede e le opere e nessuno può essere sicuro di possederla

Il concilio di Trento, il 13 Gennaio del 1547, decretò quanto segue: ‘Quantunque sia necessario credere che i peccati non vengano rimessi, né siano stati mai rimessi, se non gratuitamente dalla divina misericordia a cagione del Cristo: deve dirsi, tuttavia, che a nessuno che ostenti fiducia e certezza della remissione dei propri peccati e che si abbandoni in essa soltanto, vengono rimessi o sono stati rimessi i peccati, mentre fra gli eretici [1] e gli scismatici potrebbe esservi, anzi vi è, in questo nostro tempo, e viene predicata con grande accanimento contro la chiesa cattolica questa fiducia vana e lontana da ogni vera pietà’ (Concilio di Trento, Sess. VI, cap. IX); 

LA VITA ETERNA > Confutazione della dottrina papista


La dottrina dei teologi papisti
La vita eterna ce la si deve guadagnare.

Quando si parla della salvezza anche con i Cattolici romani si parla molto della salvezza dall’inferno, ma su di essa – come ben sapete – non ci si trova per nulla d’accordo con loro.

Noi infatti diciamo loro che per la grazia di Dio abbiamo (o possediamo) la vita eterna e che perciò quando moriremo andremo subito in paradiso con Gesù, mentre loro ci rispondono dicendo che non sono sicuri di andare in paradiso ma che stanno facendo del loro meglio per guadagnarselo [1].

IL PECCATO - Confutazione della dottrina papista

La dottrina dei teologi papisti
I peccati si distinguono in veniali e mortali; i primi non privano chi li commette della grazia, mentre i secondi sì. I peccati veniali si espiano anche senza confessione; quelli mortali invece abbisognano della confessione per essere perdonati.
La dottrina sul peccato che insegna la chiesa romana, cioè il come si viene liberati dai peccati e la distinzione dei peccati, sta alla base dei suoi due sacramenti indispensabili alla salvezza, ma essa sta anche alla base del purgatorio. Ritengo dunque utile esporvela per sommi capi affinché possiate comprendere bene il perché il purgatorio è una dottrina indispensabile nella teologia papista.

IL GIUDIZIO PARTICOLARE - Confutazione della dottrina papista

La dottrina dei teologi papisti
Subito dopo morti l’anima di ogni uomo subisce un giudizio divino e viene mandata in base al suo esito o in paradiso o al purgatorio o all’inferno.
Il catechismo afferma: ‘Il giudizio particolare è quello che subisce l’anima di ogni uomo, subito dopo la morte. Non appena essa è separata dal corpo, si presenta dinanzi a Gesù Cristo, a rendere conto della sua vita. E’ opinione di molti pii scrittori che il giudizio particolare si compia nel luogo stesso dove la persona viene a morire; spirati, l’anima incontra subito Gesù Cristo suo giudice, cui deve rendere conto di tutto il proprio operato (….) Dopo il giudizio particolare, l’anima, se è senza peccato e senza debito di pena, va in Paradiso; se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in Purgatorio finché abbia soddisfatto; se è in peccato mortale, qual ribelle incon­vertibile a Dio, va all’Inferno’.
[
Giuseppe Perardi, op. cit.,
 pag. 166,170]


CONFUTAZIONE

APPENA MORTI NON AVVIENE NESSUN GIUDIZIO PARTICOLARE


Questa dottrina papista è falsa
perché quando una persona muore sia che sia un figliuolo di Dio o un figliuolo del diavolo, essa non va davanti a Gesù Cristo per essere giudicato e quindi dichiarato assolto nel primo caso o condannato nel secondo.

Questo perché Gesù ha detto in riferimento a coloro che credono in lui: “Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”,[
 Giov. 5:24] 

ed anche: “Chi crede in lui non è giudicato”;
[Giov. 3:18] mentre per coloro che rifiutano di credere in lui ha detto: “Chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio”.[Giov. 3:18]
Quindi, la persona quando muore se credente va subito in paradiso in attesa di ricevere il premio della sua fatica (alla risurrezione), se incredulo se ne va subito all’inferno nei tormenti in attesa del giudizio e della relativa condanna (che riceverà sempre alla risurrezione); non c’è nessun giudizio particolare che essa deve subire subito dopo morta, perché all’atto della morte o è già giudicato o non è giudicato.

Per concludere, mediante la fede la persona non viene giudicata ma giustificata sin dalla terra; senza la fede invece la persona è già giudicata sin dalla terra.

Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
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L' IMPOSTURA PAPISTA DELLE INDULGENZE


Analizziamo ora l’insegnamento sulle indulgenze perché anch’esse sono state e sono fonte di grande guadagno per il papato.
L’indulgenza plenaria – secondo l’insegnamento papale – è la remissione di tutta la pena temporanea dovuta per i peccati, il che significa che coloro che la prendono (se muoiono subito dopo) se ne vanno subito in paradiso senza passare dal Purgatorio perché non gli rimangono più pene per i peccati da scontare nell’al­dilà! Che bisogna fare per acquistarla? Occorre compiere l’opera indulgenziata, la confessione, la comunione e recitare la preghiera secondo le intenzioni del papa dei Cattolici romani. L’opera indulgenziata talvolta è la visita a determinate basiliche o luoghi di pellegrinaggio, il che equivale a dire di portare offerte là dove si è diretti. E così le casse papali si riempiono di denaro.

Gli esorcisti cattolici romani sono idolatri e perciò essi stessi sedotti e ingannati dal diavolo


Cos’è un esorcismo?
Con questo termine ci si riferisce alla liberazione di una persona dalla possessione demoniaca (la quale può manifestarsi anche con ossessioni, violenza, capacità soprannaturali, ecc).

Come può accadere che si venga posseduti?
Entrando volontariamente in contatto con i demoni. Ciò può accadere partecipando a sedute spiritiche, praticando qualunque forma di magia o stregoneria, eseguendo certe pratiche delle religioni orientali (ad es. il reiki), messe nere, tavolette spiritiche (N.d.R. ad esempio la tavola Ouija), “gioco” del cartellone, scrittura automatica, channeling, ecc.

L' IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA È BIBLICA? - Analisi di un dogma alla luce delle Scritture


Storia del Dogma

La Chiesa Cattolica Romana afferma che Maria sarebbe nata senza peccato. Quest’idea, conosciuta come “immacolata concezione”, fu ufficializzata nel 1477 da Sisto IV e fu poi portata alla ribalta nel 1854 da Pio IX, con il favore dei Gesuiti, divenendo dogma:
‘La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale’
Bolla “Ineffabilis Deus” dell’8 dicembre 1854
Infatti nel Manuale di Teologia di Bernardo Bartmann leggiamo quanto segue:

IL MOVIMENTO CARISMATICO CATTOLICO

Nella parte dedicata alla Chiesa ho accennato al movimento carismatico presente nella chiesa cattolica romana; e dato che di esso si sente molto parlare anche in alcuni ambienti evangelici, ritengo opportuno esporvi brevemente la storia di questo movimento (chiamato anche in ambito cattolico il Rinnovamento carismatico cattolico) ed alcune sue dottrine e caratteristiche, al fine di farvi comprendere cosa sia e cosa divulghi.
Trarrò le notizie riguardanti la storia e la dottrina di questo movimento da due riviste; quella dal titolo Alleluja del Rinnovamento carismatico cattolico, e quella dal titolo Tempi di Restaurazione del movimento Comunione e Restaurazione (movimento evangelico pentecostale con sede a Caserta che si è messo a collaborare con i carismatici cattolici) [1].

I SANTI E LE LORO IMMAGINI


Chi sono i santi?
Il concetto che la Chiesa cattolica romana e le Chiese greche ortodosse hanno di essi è
 lo stesso di quello che aveva la Chiesa di Gesù Cristo del periodo apostolico? Per tali chiese sono sante quelle persone che vissero la loro esistenza terrena, per grazia di Dio, in una perfezione di vita e che ora sono in una condizione di beatitudine, nel Paradiso. In quel regno della gloria essi ascolterebbero le suppliche, le preghiere dei poveri mortali quaggiù, intercedendo per loro e compiendo anche potenti miracoli.

COSTANTINO E LE SUE INTRODUZIONI PAGANE NEL CRISTIANESIMO

Ma quale tipo di cristiano era Costantino? Egli governava con tutta la brutalità di un imperatore pagano – o di un re dell’Antico Testamento, se vogliamo – uccidendo addirittura il figlio primogenito per proteggere il suo trono.

Ma così come aveva legalizzato il cristianesimo, cristianizzò la legge: mise fuori legge la crocifissione, l’uccisione dei figli indesiderati, i maltrattati di schiavi e contadini, le lotte tra gladiatori e il marchio sul volto (perché «l’uomo è fatto a immagine di Dio») e impose che tutti i prigionieri potessero vedere il sole ogni giorno.

La frode delle reliquie nella Chiesa Cattolica Romana


I Cattolici romani si vantano di possedere reliquie di ogni genere, e che ne abbiano di ogni genere è cosa vera che nessuno può smentire. Ora menzioneremo alcune di queste reliquie facendo presente i casi in cui esse sono moltiplicate.

L'ORDINE - L’imposizione del celibato ai chierici è una dottrina di demoni

L’imposizione del celibato ai chierici è una dottrina di demoni
 
Vediamo ora di confutare mediante le Scritture la dottrina del celibato forzoso. Paolo disse a Timoteo: “Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demonî per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza; i quali vieteranno il matrimonio….” (1 Tim. 4:1-3). Quindi la dottrina che vieta il matrimonio ai preti e ai diaconi è diabolica!

Ma perché il dogma che nega ai preti e ai diaconi di sposarsi é una dottrina di demoni che contrasta la verità?

L'ORDINE - Le accuse rivolteci confutate


L'ORDINE > Le accuse rivolteci dai Cattolici Romani confutate
Vediamo ora di confutare le accuse che ci lanciano i Cattolici.
La prima accusa che i Cattolici romani ci lanciano è questa: ‘I Protestanti non hanno veri vescovi anche se ne portano il nome e quindi neppure veri sacerdoti’. Così dicendo essi mostrano di non conoscere le Scritture.
Ora, le Chiese di Dio hanno degli anziani a pascerle i quali vengono anche chiamati vescovi; questo è quello che si deduce dal fatto che Paolo quando vennero a lui gli anziani della Chiesa di Efeso che lui aveva mandato a chiamare da Mileto, li chiamò vescovi secondo che é scritto: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio…”. [Atti 20:28]

Quindi l’anziano ricopre l’ufficio di vescovo. Ma oltre a ciò biso­gna dire che colui che ambisce all’ufficio di vescovo nella Chiesa deve avere dei particolari requisiti senza i quali non può ricoprire quest’ufficio. Paolo spiega questo a Timoteo quando gli dice: “Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non amante del danaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riveren­za (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia novizio, affinché, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada in vituperio e nel laccio del diavolo”. [1 Tim. 3:2-7]
Quindi non ha nessun fondamento l’accusa rivoltaci, appunto perché quei credenti che sono stati eletti dalla Chiesa anziani perché possedenti tutte le caratteristiche enumerate da Paolo sono dei vescovi che sono stati costituiti tali dallo Spirito Santo. Essi portano il nome di vescovi perché lo sono secondo l’insegnamento della Scrittura.
Un’altra calunnia lanciataci dai Cattolici è che noi non abbiamo veri sacerdoti. Essa si fonda sul significato errato che essi danno alla parola sacerdote sotto il Nuovo Patto. Per loro un sacerdote è uno che offre sacrifici per i peccati del popolo come facevano i sacerdoti Giudei (perciò chi ministra la messa) e che possiede ‘il potere di rimettere i peccati’. 
Ma noi non abbiamo di questi sacerdoti e neppure ne vogliamo perché sappiamo che non ce n’è affatto bisogno nella Chiesa di Dio dato che il sacrificio di Cristo è stato offerto una volta per sempre per i nostri peccati e che nessuno ha il potere di rimetterci i peccati che commettiamo all’infuori di Dio stesso. 
Si tengano i loro sacerdo­ti; quanto a noi riconosciamo come sacerdoti tutti i figliuoli di Dio lavati con il sangue dell’Agnello perché essi lo sono perché offrono sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo (badate che questi sacrifici non vengono offerti né per espiazione e neppure per meritarsi il perdono di Dio, ma come segno di riconoscenza in verso Dio essendo il frutto portato dalla Parola di Dio piantata in noi).
Per concludere: la chiesa romana possiede una gerarchia cosiddet­ta sacra che appare maestosa ed affascinante a tutti coloro che non conoscono la verità; bisogna riconoscere che essa riesce a colpire le persone con tutti quei riti di iniziazione che la concernono e con tutti i suoi abiti sacerdotali, ma nonostante tutto ciò bisogna dire che essa non trova riscontro nella Parola di Dio.
Lo so, sembra tutto vero nella chiesa romana, anche la gerarchia di cui essa è composta a prima vista sembra ordinata da Dio, ma questa è solo una vana apparenza perché essa non è stata istituita da Cristo Gesù. I teologi papisti cercano pure di spie­gare il tutto con le Scritture ma i loro ragionamenti non vengono affatto confermati dalle Scritture ma vengono smentiti da esse.
Quindi, noi non riconosciamo il papa quale successore di Pietro, non riconosciamo il cardinalato come istituzione divina, non riconosciamo i vescovi cattolici come veri vescovi, non ricono­sciamo i preti come veri presbiteri, non riconosciamo i loro diaconi come veri diaconi, e non riconosciamo neppure gli altri loro ordini come il suddiaconato, l’ostiariato, il lettorato, l’esorcistato, e l’accolitato. In altre parole non riconosciamo la gerarchia cattolica come una gerarchia voluta e ordinata da Dio per il suo popolo.
Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
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L'ORDINE - Spiegazione delle Scritture prese a sostegno del sacramento dell’ordine



La sacra Scrittura insegna che Gesù fra tutti i suoi discepoli elesse dodici apostoli; è scritto infatti: “E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne elesse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli”. [Luca 6:13] 

Quando poi Giuda Iscariota abbandonò il suo ufficio per andarsene al suo luogo, dopo che Gesù fu assunto in cielo, al suo posto ne fu scelto un altro; la sorte cadde su Mattia che fu così associato agli undici. Ma non è che di apostoli esistessero solo quei dodici, perché Dio ne costituì degli altri nella sua Chiesa; come per esempio Paolo e Barnaba,
 [
Cfr. Atti 14:14] Sila e Timoteo, [Cfr. 1 Tess. 2:6Andronico e Giunio. [Cfr. Rom. 16:7]

IL PURGATORIO - La dottrina papista a confronto con la Bibbia


La chiesa cattolica insegna che, dopo la morte, alcune persone vanno in un luogo chiamato purgatorio, affinché siano ulteriormente "purificate" prima di andare in cielo.

Questa dottrina fondamentale viene da Dio, oppure è un'altra tradizione inventata dagli uomini? La risposta la troviamo proprio in un verso del catechismo cattolico:
"La Chiesa [Cattolica] ha formulato la propria dottrina di fede sul Purgatorio in modo particolare ai Concili di Firenze e di Trento" (catechismo cattolico, pagg. 268-269, #1031).
Non è irragionevole chiedersi da dove un gruppo di uomini abbia preso simili informazioni sulla vita dopo la morte per poter formulare una tale dottrina.

Amici Cattolici, se state pregando per i vostri amati defunti, credendo che essi siano in purgatorio, sappiate che non è stato Dio a dire che essi sono in purgatorio, ma un gruppo di leader religiosi:

IL PAPATO - La dottrina dei teologi papisti

La dottrina dei teologi papisti
Il papa è il successore di Pietro, e quindi il capo visibile della Chiesa di Cristo. Egli ha tra gli altri poteri, quello di fare santo qualcuno morto in fama di santità, di aprire il regno dei cieli e di chiuderlo a chi vuole perché ne possiede le chiavi, e quando definisce dottrine in materia di fede e di morale è infallibile.
‘Il Papa è il successore di san Pietro nella sede di Roma e nel primato, ossia nell’apostolato ed episcopato universa­le; quindi il capo visibile,Vicario di Gesù Cristo capo invisi­bile, di tutta la Chiesa, la quale perciò si dice Cattolica-Romana’. [1]

L’APOSTOLO PIETRO NON FONDÒ LA CHIESA DI ROMA E NON NE FU VESCOVO

I teologi Cattolici romani, appoggiandosi alla tradizione, affer­mano che Pietro venne a Roma, fondò la Chiesa di Roma esercitò l’ufficio di vescovo universale a Roma per venticinque anni (dal 42 al 67) e prima di morire trasmise la sua carica ai suoi successori.
Cominciamo con la venuta di Pietro a Roma: la Scrittura non ne parla come invece fa della venuta di Paolo, quindi non possiamo confermarla con la Scrittura. Questo non ci spinge però a dire che Pietro non venne mai a Roma; può essere pure vero che Pietro sia venuto a Roma.

IL CULTO DELLE STATUE È PECCATO


Rendere il culto alle statue (non importa cosa e chi rappresentano) è PECCATO perchè è scritto: 


“Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla
terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti” (Esodo 20:4-6).

Coloro che offrono questo culto sono idolatri e non erediteranno il Regno di Dio perchè la loro parte è nello stagno ardente di fuoco e di zolfo.

L' EUCARESTIA (La messa) - Confutazione della dottrina dei teologi papisti



La dottrina dei teologi papisti
La cena del Signore è chiamata eucarestia; quando il prete consacra il pane e il vino avviene un mutamento di sostanza degli elementi per cui il pane e il vino diventano il vero corpo e sangue di Cristo. Il pane quindi va adorato con il culto di latria. L’eucarestia va servita al popolo solo sotto la specie del pane. I comunicanti devono prendere l’eucarestia a digiuno. L’eucarestia è anche la messa ossia la ripetizione del sacrificio di Cristo; sacrificio che viene offerto per i vivi e per i morti per la propiziazione dei loro peccati. La messa va offerta anche in onore dei santi. L’eucarestia rimette i peccati veniali e preserva da quelli mortali.

LA SACRA SCRITTURA - Confutazione della dottrina dei teologi papisti



- IL SUO CONTENUTO

La dottrina dei teologi papisti
La sacra Scrittura non basta per essere salvati.

La teologia romana insegna che la sacra Scrittura non contiene tutto quello ch’è necessario alla salvazione delle anime. Essa infatti considera come verità rivelate da Dio sia la sacra Scrittura che la tradizione.

IL MITO DI PIETRO A ROMA - Un mito apostolico romano


Per secoli nessuno ha mai osato mettere in dubbio che San Pietro fu il primo Vescovo di Roma e qui venne martirizzato sotto la persecuzione di Nerone del 64 d.C.
 
Pochi tuttavia sanno che non esistono prove storicamente e filologicamente sostenibili che ciò sia avvenuto, che tutta la tradizione che ha tramandato tale venuta si è formata oltre un secolo dopo i fatti e che in Turchia e Siria esiste una tradizione ugualmente solida che attesta che Pietro operò tra la Palestina e la Siria, dove morì come Vescovo di Antiochia.

Il mito del soggiorno di Pietro a Roma nacque tardivamente, almeno 150 anni dopo la morte di Gesù, e venne costruito a tavolino per affermare il traballante primato del Vescovo di Roma sulle altre diocesi dell’Impero.

Come spiegare allora un fatto dato per certo dalla totalità dei cattolici?
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