Francesco: un Mariano travestito da Cristiano


I Mariani sono coloro che si affidano per la loro salvezza a Maria, la madre di Gesù, che è morta ed è andata ad abitare con il Signore nel regno dei cieli. I Mariani si raccomandano a lei, confidano in lei, le rivolgono preghiere e canti, quantunque Maria non li possa ascoltare e non possa fare niente per loro. Le offrono un culto per mezzo di immagini e statue che rappresentano Maria, che essi considerano sacre e davanti alle quali si prostrano e che servono in svariate maniere. 

Francesco, l’attuale capo della Chiesa Cattolica Romana, è uno di essi, come lo sono stati i suoi predecessori e come lo sono tutti i Cattolici Romani. Francesco dunque è un idolatra, e gli idolatri non ereditano il Regno di Dio ma quando muoiono scendono nell’Ades (l’inferno) dove sono tormentati in mezzo al fuoco. Egli è un Mariano travestito da Cristiano. Questa è la verità. 

Naturalmente, Francesco per fare credere di essere un Cristiano deve menzionare Dio e Gesù nei suoi discorsi, come anche deve nominare la parola Vangelo, ma è evidente da quello che dice e dal suo modo di ragionare, che non è un discepolo di Gesù Cristo. 

Francesco assomiglia a tanti «evangelici» che fanno la stessa cosa per fare credere di essere dei Cristiani, quando non sono altro che degli uomini sotto la potestà di Satana sulla via della perdizione. Non vi fate dunque sedurre dalle sue parole. 

Ai Mariani va annunciato il ravvedimento e l’Evangelo, e quindi gli va detto: “Ravvedetevi e credete all’Evangelo” (Marco 1:15), come anche va loro detto di convertirsi dagli idoli all’Iddio vivente e vero (e quindi quando si convertono va loro detto di distruggere le loro immagini e statue), e di uscire dalla Chiesa Cattolica Romana. E per loro bisogna pregare Dio affinché li salvi. Non sono infatti nostri fratelli, perché non sono figliuoli di Dio ma figliuoli d’ira. Noi desideriamo la loro salvezza.

Tratto da:
http://giacintobutindaro.org/2018/12/25/francesco-un-mariano-travestito-da-cristiano/

La Chiesa Cattolica Romana rigetta l'insegnamento del millennio dei suoi cosiddetti padri


Secondo la Scrittura Gesù Cristo quando tornerà sulla terra instaurerà un regno millenario difatti Giovanni dice: E vidi le anime di quelli che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non aveano adorata la bestia né la sua immagine, e non aveano preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano; ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni. Il rimanente dei morti non tornò in vita prima che fosser compiti i mille anni. Questa è la prima risurrezione. Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni. (Ap. 20:4-6)

Questa dottrina fu creduta e proclamata da alcuni di questi cosiddetti padri della chiesa, come per esempio Papia, Ireneo, Tertulliano, Giustino martire, Lattanzio, Melitone e Metodio (Agostino prima l’accettò e poi la rigettò).
Ma la chiesa romana la rigetta perché la considera una eresia; si legge infatti nell’Enciclopedia Cattolica alla voce millenarismo: ‘Errore escatologico, secondo cui Gesù Cristo deve regnare visi­bilmente mille anni su questa terra, alla fine del  mondo’ [Enciclopedia Cattolica, vol. 8, 1008-1009]

Così dicendo essa va contro quegli stessi scrittori che essa considera i padri della chiesa. Così facendo contraddice i suoi padri e si contraddice da se stessa. Questo sta a dimostrare che se la curia romana decide di rigettare qualcosa di giusto che ha detto Ireneo o Lattanzio o Giustino Martire o Tertulliano, ella lo fa con la stessa disinvoltura con la quale accetta le loro false dottrine senza curarsi di apparire contraddittoria.
A questo punto è lecito domandarsi: come fanno essi a dichiarare che le Scritture si devono interpretare secondo il consenso dei padri e poi ella stessa rigetta apertamente delle loro giuste interpreta­zioni date a riguardo delle parole di Giovanni nell’Apocalisse a riguardo del millennio (qui mi riferisco all’interpretazione di un regno millenario visibile, e non a loro convinzioni fantasiose a proposito del millennio)?

La risposta è che essa della sua cosid­detta venerabile e autorevole tradizione ritiene quello che gli fa comodo (di Papia per esempio accetta che Pietro è venuto a Roma ma non il millennio) ma rigetta quello che gli si rivolta contro. E’ assurdo dunque sentirle dire che la tradizione è anch’essa Parola di Dio e lei stessa mostra in alcuni casi di non tenerla per nulla in considerazione.

Come fa essa dunque a dire ai Cattolici di venerare una tradizione che lei stessa sprezza quando vuole? E come fanno i Cattolici a fidarsi di una tradizione che non solo si contrad­dice con se stessa ma è contraddetta dall’attuale chiesa cattoli­ca romana? Perché dunque i Cattolici dovrebbero accettare la tradizione quando le loro stesse guide dimostrano di rigettarne una parte?
O Cattolici romani, è ora che riflettiate su questo modo di agire delle vostre guide cieche; è ora che rientrate in voi stessi e che rigettiate in blocco questa tradizione che annulla la Parola di Dio ma che vi viene fatta passare per infallibile Parola di Dio.

Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Roman
a
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I 'Miracoli Eucaristici'


I teologi papisti, talvolta, per confermare la dottrina della transustanziazione, ossia per confermare che il pane e il vino nelle mani del prete dopo la benedizione diventano il vero corpo ed il vero sangue del Signore Gesù Cristo, citano diver­si miracoli eucaristici. 

Secondo loro ‘il miracolo eucaristico, particolarmente volto a confermare la fede nel mistero della reale presenza, è pertanto fuori discussione quanto alla sua possibilità ed alla sua efficacia probativa, ma è soggetto a tutte le cauzioni, che una sana critica storica impone’.

Ora, noi per brevità non vogliamo trascrivere tutti questi mira­coli eucaristici avvenuti. Ne citeremo solo due che sono tra i più conosciuti dai Cattolici romani. 

Il primo, che è citato anche dal teologo Perardi nel suo catechismo, è il seguente: 

‘Nel 1453 venne saccheggiato il paese di Exilles (circondario di Susa), e fu rapito un ricco Ostensorio col SS. Sacramento, e messo a fascio con altri oggetti entro un sacco. Giunti a Torino il 6 Giugno, i ladri attraversavano la piazza S. Silvestro, quando, il giumento cadde; le corde che legavano il sacco si sciolsero, l’involto si sfasciò e l’Ostensorio si levò in alto, a vista di tutti. Il popolo accorse ad adorare Gesù Cristo. Il vescovo Ludovico dei marchesi di Romagnano, radunò il Capitolo, il Clero, e ordinata una processione, mosse verso il luogo del miracolo. 



Giunto il Vescovo, ecco un nuovo prodigio: l’Ostensorio si apre e cade a terra, mentre l’Ostia rimane sola, librata in aria, splendente di luce vivissima. A tale vista pianti, grida, voci di preghiera dei fedeli che supplicano e adorano: il Vescovo elevando un calice verso l’Ostia, scongiura il Signore di scendere tra i suoi fedeli, ripetendo le parole dei discepoli di Emmaus: Mane nobiscum, Domine


E l’Ostia scende a poco a poco fino a posarsi nel calice, lasciando dietro di sé una striscia luminosa. Il luogo dove avvenne il miracolo fu coperto da una lapide che ricorda il fatto: nella piazza fu poi edificata la ricca chiesa del Corpus Domini. Nella chiesa, il posto in cui avvenne il miracolo e la lapide che lo ricorda, sono circondati da una ricca cancellata’.[Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 473]

L’altro cosiddetto miracolo eucaristico che vogliamo citare è quello avvenuto a Bolsena nel 1263. Questo in sintesi è quello che viene narrato ai Cattolici romani: al tempo in cui Berengario arcidiacono di Angers (Francia) sosteneva che nell’eucaristia non vi fosse la presenza reale del corpo di Cristo, Pietro da Praga, un sacerdote di origine boema, assalito da dubbi, decise di recarsi a Roma per implorare sulla tomba di Pietro la risposta al suo angoscioso problema. Durante il viaggio sostò a Bolsena, diocesi di Orvieto, dove si mise a celebrare la messa. 

Dopo la consacrazione il prete versò sbadatamente una goccia di vino sul corporale e cercò di sfregarla via, ma la goccia si diffuse per tutto il corporale trasformandosi in macchie sanguigne tondeg­gianti in forma di ostia. In seguito si è detto che le gocce di sangue fossero uscite dall’ostia quando il prete l’aveva rotta o quando lui l’aveva elevata; e si aggiunto pure che l’ostia si fosse trasformata in carne e che le macchie di sangue siano scese anche sopra le pietre dell’altare. 

Il sacerdote, visto quello che era accaduto, fu preso da terrore, coprì il calice con la patena, vi pose sopra il corporale, portò tutto in sacrestia e fuggì via. In seguito a questo fatto il papa Urbano IV nel 1264 istituì la festa detta del Corpus Domini,[Alcuni ritengono però che la festa del Corpus Domini era stata istituita da Urbano IV prima del fatto di Bolsena perché la bolla con la quale la istituì era stata scritta prima del ‘miracolo’] con la quale i Cattolici romani pretendono onorare il sacramento dell’Eucarestia. 

Il nome Corpus Domini significa ‘il corpo del Signore’, e siccome che la dottrina cattolica dice che l’ostia è il corpo del Signore in quel giorno particolare l’ostia è oggetto di una particolare adorazioneda parte dei Cattolici.

I qui sopra citati prodigi non procedono da Dio, ma sono o storie inventate o se veramente le cose sono andate in questa maniera dei prodigi bugiardi operati da demoni per ingannare le persone. 

Non possiamo accettare questi prodigi come prodigi di Dio perché essi non fanno altro che confermare una menzogna, vale a dire la dottrina secondo la quale quando il prete fa la benedizione dell’ostia essa miracolo­samente diventa anima, corpo sangue e divinità di Cristo.

Per dimostrarvi che ogni miracolo che Dio compie ha come fine di fare credere alle persone la verità e non la menzogna, citiamo il miracolo della risurrezione di Lazzaro. 

Quando Gesù si trovò davanti al sepolcro dove era stato posto il corpo di Lazzaro, prima ordinò di togliere la pietra e poi, “alzati gli occhi in alto, disse: Padre, ti ringrazio che m’hai esaudito. Io ben sapevo che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu m’hai manda­to. E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori! E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. Perciò molti de’ Giudei che eran venuti da Maria e aveano veduto le cose fatte da Gesù, credettero in lui”.[Giov. 11:41-45] 

Come potete vedere questo miracolo che Dio operò tramite Cristo Gesù portò molti Giudei che lo videro a credere che Gesù era stato mandato da Dio: non una menzogna quindi, ma la verità, perché in verità Gesù Cristo non venne da sé stesso in questo mondo ma fu mandato dall’Iddio e Padre suo. Ma questo miracolo servì pure per confermare nella fede gli stessi discepoli di Gesù perché Gesù aveva detto ai suoi discepo­li: “Lazzaro è morto; e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate..”.[Giov. 11:15]

Un altro miracolo che ci fa comprendere come ogni miracolo che Dio compie in Cristo porta a credere nella verità e non nella menzogna perché Colui che lo opera è verità, è quello di Cana di Galilea, ossia il mutamento dell’acqua in vino. Infatti dopo che Cristo operò il miracolo è scritto che “Gesù fece questo primo de’ suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria; e i suoi discepoli credettero in lui”.[Giov. 2:11]

Ho voluto parlarvi anche di questi cosiddetti miracoli eucaristi­ci per farvi capire come la chiesa cattolica possiede anche racconti di prodigi bugiardi per indurre le persone a credere che l’ostia consacrata è Cristo stesso. Se siano successi per opera del diavolo o siano solo una invenzione dei preti poco importa: falsi rimangono.

Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
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Una parola per i Cattolici Romani, che si affidano per la loro salvezza a Maria

Cattolici Romani, sappiate che affidandovi a Maria, la madre di Gesù, per la vostra salvezza, morirete nei vostri peccati e ve ne andrete all’inferno, perché essa non vi può salvare dai vostri peccati e dalla perdizione! 

Francesco vi sta ingannando, in quanto la salvezza è soltanto in Gesù Cristo, secondo che è scritto: “E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti 4:12). È infatti Gesù di Nazareth, il Cristo di Dio, che è morto sulla croce per i nostri peccati e il terzo giorno è risuscitato dai morti a cagione della nostra giustificazione, affinché si adempissero le Scritture profetiche. 

È Gesù che ha portato i nostri peccati nel suo corpo sulla croce, affinché morti al peccato vivessimo per la giustizia, non Maria; è stato Gesù a versare il suo sangue per la remissione dei nostri peccati, non Maria; è Gesù che mediante la sua morte ha distrutto colui che avea l’impero della morte, cioè il diavolo, ed ha liberato tutti quelli che per il timor della morte erano per tutta la vita soggetti a schiavitù, e non Maria. È Gesù la via che mena al Padre, non Maria! 

Vi esorto quindi a ravvedervi, a convertirvi dai vostri idoli, e a credere in Gesù Cristo, altrimenti l’ira di Dio resterà sopra di voi e ve ne andrete in perdizione. 

(di G. Butindaro)
http://giacintobutindaro.org/2018/07/08/una-parola-per-i-cattolici-romani-che-si-affidano-per-la-loro-salvezza-a-maria/

COME SATANA SI SERVE DELL’IDOLATRIA DEI CATTOLICI ROMANI

A dirla tutta, pregare la dea Astarte convinti che sia Maria, senza sapere che Dio odia qualsiasi raffigurazione di tutto ciò che è sacro (statue, immagini, rappresentazioni visive in generale) non è, come si suol dire, un “innocuo sbaglio in buona fede” e privo di conseguenze.
Questo perché dietro ad ogni peccato si nasconde l’azione di Satana, che cerca in ogni modo di portarci dalla parte del torto.
Ma come fa Satana ad agire attraverso le statue e le immagini? Che cosa fa esattamente?
In realtà va detto che il suo compito principale, in questo caso, è solamente tendere la trappola; infatti l’uomo è portato per natura a voler tramutare in “visibile” ciò che per lui è importante – e nel caso di molti credenti, è naturale per loro sentire il “bisogno” di avere qualcosa di tangibile da pregare e adorare. Del resto l’usanza dell’uomo di voler raffigurare il proprio dio risale alle primissime civiltà, e la cosa, dopo migliaia di anni, è rimasta sostanzialmente invariata.
Posto quindi che l’uomo ci pensa già da solo a procurarsi e ad attaccarsi emotivamente a statue, immagini e oggetti che ricordano il suo dio di riferimento, come facciamo ad essere sicuri che dietro a tutto ciò ci sia proprio Satana?
Ancora una volta ci risponde la Bibbia, che in questo versetto prende come esempio le civiltà che erano solite sacrificare animali al cospetto dei loro idoli:
(1 Corinzi 10:14) Perciò, miei cari, fuggite l’idolatria. (…) Io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; ora, io non voglio che abbiate comunione con i demoni. Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia?
Il sacrificio degli animali, ovviamente, faceva parte del culto. E’ chiaro quindi che Dio non ci sta chiedendo (soltanto) di non partecipare al sacrificio degli animali sacrificati agli idoli, ma al culto stesso dedicato agli idoli. Perché questi animali non sono sacrificati a Dio, ma ai demoni che si celano al di là delle statue.
E il Signore afferma che non vuole che noi “abbiamo comunione con i demoni”.
E’ così assurdo pensare che qualcuno, oggi, possa avere “comunione con i demoni”, o più in generale, a che fare con loro?
Dopotutto Satana sa bene che l’uomo attaccato ai propri amati idoli è spesso un uomo emotivo; e la mancanza di un “riscontro” dall’altra parte rischia, dopo un po’, di portarlo ad annoiarsi e ad abbandonare quella vocazione, e perfino a comprendere di star perdendo tempo inutile dietro a una statua immobile e noiosa.
Non è un caso, infatti, che gli idolatri facciano continuo riferimento a segni e i prodigi che spuntano fuori “dal nulla” proprio attorno alle statue e alle immagini religiose. Profezie misteriose, segni inspiegabili, piccoli miracoli. Mai niente di eccessivo, ma abbastanza, comunque, per scioccare positivamente il religioso, che è ormai convinto di seguire la strada giusta.
E’ sicuramente vero che ci sono modi peggiori di avere a che fare con i demoni, attraverso lo spiritismo e la magia. Ma il versetto prima citato arriva a dirci che per avere comunione con loro è sufficiente semplicemente “partecipare” a un culto a loro dedicato.
E non possiamo nemmeno negare che molti dei prodigi “moderni” siano creati dall’uomo stesso che, dopotutto, da posti del genere ricava immense fortune… ma non sempre è così.
Perché chi ha letto la Bibbia sa che non solo Dio è capace di segni e prodigi, ma anche Satana, e che quest’ultimo li utilizza spesso per trascinare le persone lontane da Dio.
Ecco qualche versetto in proposito.
(2 Corinzi 11:14) Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce.
(Deuteronomio 13:1) Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annuncia un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si compie, ed egli ti dice “Andiamo dietro a dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuto, e serviamoli”, tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore, perché il Signore, vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il Signore, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra.
(2 Tessalonicesi 2:9) Là venuta di quell’empio (l’anticristo) avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi (…)
(Matteo 24:24) (…) perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se possibile, anche gli eletti.
Fonte: http://lamoralista.it/2018/07/06/come-satana-si-serve-dellidolatria/

Le cadute degli idoli dei Cattolici Romani (Video)

"Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità e non v’é soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo, periranno" (Geremia 10:8-15)


Nel giorno in cui Dio castigherà le nazioni per la loro malvagità periranno tutte le statue e tutte le immagini che gli uomini si sono fatti per adorarli. Che lo sappiano bene i Cattolici Romani: le statue e le immagini raffiguranti Cristo, Maria, i santi antichi od altri uomini che essi hanno innalzato, nel giorno del castigo periranno assieme a coloro che gli offrono il culto.

Cattolici Romani non illudetevi, perché quelle cose davanti alle quali vi prostrate e alle quali rivolgete un culto, sono IDOLI IN ABOMINIO A DIO. Ravvedetevi dunque, e convertitevi dagli idoli a Dio, e credete nel Vangelo, per ottenere la remissione dei peccati e la vita eterna, altrimenti morirete nei vostri peccati andandovene nelle fiamme dell’inferno.

Un comandamento trasgredito anche dai Cattolici Romani


Dio ha dato questo comandamento: "Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti" (Esodo 20:4-6), che viene trasgredito da centinaia e centinaia di milioni di persone sparse per tutto il mondo. Tra coloro che lo trasgrediscono ci sono i Cattolici Romani, che quindi sono degli idolatri, e gli idolatri non erediteranno il Regno di Dio. 

Nessuno si illuda, la parte degli idolatri sarà "nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda" (Apocalisse 21:8), dove saranno tormentati per l’eternità. Agli idolatri dunque predichiamo che si ravvedano, si convertano dai loro idoli a Dio, e credano nel Vangelo (cfr. 1 Corinzi 15:1-11), altrimenti l’ira di Dio resterà sopra di essi e saranno condannati. (di G. Butindaro)

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La statua della Vergine Maria più alta della Statua della Libertà

Vittoria Traverso - Mar 14, 2018

«Questa statua imponente, realizzata completamente in calcestruzzo e dal peso di oltre mille tonnellate, è pochi centimetri più alta della Statua della Libertà, che misura 46 metri dalla base alla torcia, e qualche metro più alta della famosissima statua del Cristo Redentore (38 metri), situata sulla cima della collina del Corcovado a Rio de Janeiro (Brasile). La statua è stata costruita per ordine del Presidente venezuelano Luis Herrera Campins su un altopiano di oltre 1.400 metri chiamato Peña de la Virgen (Roccia della Vergine), dove si dice che la Madonna sia apparsa nel 1570.»

Fonte: https://it.aleteia/statua-vergine-maria-piu-alta-statua-della-liberta/

La Chiesa Cattolica Romana non è la Chiesa fondata da Gesù Cristo (Video)

Gesù Cristo fondò la Sua Chiesa (Matteo 16:18), basata sulla verità che Pietro aveva dichiarata: che Gesù è "il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente". Gesù ne è il Capo, lo Spirito Santo la Guida, e la Bibbia l’unica norma di fede e di pratica. 

La Chiesa è composta da tutti i discepoli di Cristo rinati a nuova vita e impegnati ad annunciare la Sua opera redentrice nel mondo. Essa veniva definita cattolica, cioè universale, perché intesa ad abbracciare in una sola famiglia di Dio tutte le persone veramente convertite a Gesù Cristo.


La Chiesa rimase pura e fede al Vangelo per circa 300 anni. Quella fu l’epoca dei martiri della fede, a causa della persecuzione della Roma pagana. Con la conversione di Costantino Imperatore (nel 313 D.C.), il Cristianesimo fu dichiarato religione di Stato, e moltitudini di pagani furono ammessi nella Chiesa col solo battesimo d’acqua, senza la conversione del cuore. Essi portarono nella Chiesa le loro cerimonie, i loro riti e costumi pagani battezzati con nomi cristiani, talché la Chiesa fu presto paganizzata.

La vera fede "cattolica" si trova tutta nel Vangelo e nei libri apostolici, mentre la Chiesa Romana vi ha aggiunto il "Papismo" (introdotto nel 610 D.C.) e molte altre dottrine e pratiche pagane, per cui non ha il diritto di chiamarsi "Cristiana" e "Cattolica". I Riformatori videro che essa era divenuta la "Babilonia" biblica, cioè la chiesa apostata chiaramente profetizzata nelle Scritture, e che sarà punita e distrutta alla seconda venuta di Cristo (2 Tessalonicesi 2:3-12; 1 Timoteo 4:1-4; Apocalisse 17:18).

La Riforma del XVI secolo fu una protesta contro queste dottrine pagane; e produsse una separazione dalla chiesa ufficiale da parte di milioni di persone, per ritornare al puro Cristianesimo del Nuovo Testamento. 

La Chiesa Romana di oggi dovrebbe riformarsi anch’essa e ritornare ad essere veramente Cattolica e Cristiana, rinunciando al Papismo e a tutti quei dogmi e riti che sono contrari alla Parola di Dio. Altrimenti la Chiesa Romana dovrebbe rinunciare al titolo di Cristiana e Cattolica, e chiamarsi semplicemente "Romana". Il titolo di "Cattolica" conviene piuttosto a quelle chiese Evangeliche che si mantengono fedeli al Vangelo di Cristo e al credo apostolico, senza alcuna aggiunta.

La vera Chiesa è composta da persone veramente convertite a Gesù Cristo, le quali si trovano in tutte le chiese, e i cui nomi sono scritti nei cieli. Le chiese visibili non sono altro che scuole per educare e preparare i santi, cioè i credenti, per il Regno di Cristo (Luca 10:20; Apocalisse 21:27).

Per approfondimenti leggere:

L'ORIGINE PAGANA DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA

BREVE STORIA DEL PAPATO

LA CHIESA ROMANA NON E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA
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