IL GIUDIZIO PARTICOLARE - Confutazione della dottrina papista

La dottrina dei teologi papisti
Subito dopo morti l’anima di ogni uomo subisce un giudizio divino e viene mandata in base al suo esito o in paradiso o al purgatorio o all’inferno.
Il catechismo afferma: ‘Il giudizio particolare è quello che subisce l’anima di ogni uomo, subito dopo la morte. Non appena essa è separata dal corpo, si presenta dinanzi a Gesù Cristo, a rendere conto della sua vita. E’ opinione di molti pii scrittori che il giudizio particolare si compia nel luogo stesso dove la persona viene a morire; spirati, l’anima incontra subito Gesù Cristo suo giudice, cui deve rendere conto di tutto il proprio operato (….) Dopo il giudizio particolare, l’anima, se è senza peccato e senza debito di pena, va in Paradiso; se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in Purgatorio finché abbia soddisfatto; se è in peccato mortale, qual ribelle incon­vertibile a Dio, va all’Inferno’.
[
Giuseppe Perardi, op. cit.,
 pag. 166,170]


CONFUTAZIONE

APPENA MORTI NON AVVIENE NESSUN GIUDIZIO PARTICOLARE


Questa dottrina papista è falsa
perché quando una persona muore sia che sia un figliuolo di Dio o un figliuolo del diavolo, essa non va davanti a Gesù Cristo per essere giudicato e quindi dichiarato assolto nel primo caso o condannato nel secondo.

Questo perché Gesù ha detto in riferimento a coloro che credono in lui: “Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”,[
 Giov. 5:24] 

ed anche: “Chi crede in lui non è giudicato”;
[Giov. 3:18] mentre per coloro che rifiutano di credere in lui ha detto: “Chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio”.[Giov. 3:18]
Quindi, la persona quando muore se credente va subito in paradiso in attesa di ricevere il premio della sua fatica (alla risurrezione), se incredulo se ne va subito all’inferno nei tormenti in attesa del giudizio e della relativa condanna (che riceverà sempre alla risurrezione); non c’è nessun giudizio particolare che essa deve subire subito dopo morta, perché all’atto della morte o è già giudicato o non è giudicato.

Per concludere, mediante la fede la persona non viene giudicata ma giustificata sin dalla terra; senza la fede invece la persona è già giudicata sin dalla terra.

Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
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