L'ORIGINE PAGANA DELL'UFFIZIO PAPALE


Nimrod, re e fondatore di Babilonia, ne era anche leader religioso. Era un re-sacerdote, e da lui discende tutta una linea di re-sacerdoti che sono a capo dell’occulta religione misterica babilonese, fino ai nostri giorni.

Quando Roma conquistò il mondo, la religione babilonese si miscelò a quella romana. Essa includeva l’idea di un SOMMO PONTEFICE ( Pontifex Maximus ) , uffizio iniziato e tenuto dai Cesari nel 63 A.C. Fu Cesare Augusto ad avere il titolo di Pontefice Massimo.

Cosa significava Pontifex Maximus?

La parola "Pontefice" viene da pons-ponte e fàcere-fare. 
Colui che fa il ponte.

I sacerdoti-re imperatori dei giorni pagani erano ritenuti coloro che facevano e sorvegliavano i ponti di Roma. Ognuno di loro era Sommo Sacerdote e aveva la pretesa di essere il ponte o la connessione tra la vita mortale e quella ultraterrena.


Nel Culto di Mitra, il Sommo Sacerdote era anche chiamato PATER PATRUM, padre dei Padri, appellativo passato poi al Papa.

Gli imperatori romani, Costantino incluso, continuarono a portare quel titolo, fino a quando, nel 376, Graziano, per ragioni Cristiane, lo rifiutò. Egli ne riconobbe l’idolatria e blasfemia. Ma all’epoca, comunque, il vescovo di Roma era già assorto al potere politico ed al prestigio.
Di conseguenza, nel 378, Damaso, vescovo di Roma, venne eletto Pontefice massimo-l’alto sacerdote dei misteri. 

E siccome Roma era considerata la città più importante del mondo, alcuni Cristiani iniziarono a guardare al suo vescovo come al “Vescovo dei vescovi “, capo della chiesa, e da allora in poi la cosa si è protratta fino ai giorni nostri.

Ma, come poteva, un uomo, essere allo stesso tempo, capo della chiesa e Pontefice Massimo, sommo sacerdote dei misteri pagani?
Per coprire questa discrepanza, coloro che governavano la chiesa, cercarono delle somiglianze tra le due religioni, dei punti di possibile fusione, alla ricerca di potere politico, non certo di verità.

Una stupefacente occasione venne dal fatto che presso i Caldei, il Supremo Pontefice, portava il titolo di PIETRO.
Ecco dunque una splendida opportunità per “ cristianizzare “ l’uffizio pagano di Pontifex Maximum, associando il Pietro interprete dei misteri, con il Pietro apostolo.

Per sopravanzare alcuni problemi, occorreva però insegnare che Pietro fosse venuto a Roma, e quindi venne creata la favola di Pietro apostolo quale primo vescovo di Roma, che funzionò, con i primi cristiani, ciechi all’apostasia, e poi del Papa, rappresentante di Pietro per i Cristiani, Sommo Sacerdote dei misteri, per i pagani.

Dal momento che l’apostolo Pietro era conosciuto come SIMON Pietro, è interessante notare che Roma non ebbe soltanto un Pietro, un interprete dei misteri, ma ebbe pure un leader religioso di nome Simon che venne lì nel primo secolo! 

Questo Simon Pietro, conosciuto da chi legge e studia la Bibbia some Simon Mago (Atti 8 : 9) si dice esser stato a Roma per dare il via ad un cristianesimo contraffatto! Dal momento che una simile cosa vi suonerà certamente bizzarra, voglio assicurarvi che non si tratta di una personale supposizione, citando direttamente da The Catholic Encyclopedia, vol. 7, pag 699 “ Impostori “.

“ Giustino Martire ed altri scrittori dei primi tempi ci informano che dopo che venne a Roma, fece lì miracoli attraverso potenze di demoni e ricevette onori divini sia in Roma che nel suo paese.. Sebbene molte stravaganti leggende siano state poi associate al nome di questo Simon … sembra tuttavia probabile che vi sia un qualche fondamento nel racconto di Giustino, poi accettato da Eusebio. Il Simon Mago storico ha SENZA ALCUN DUBBIO fondato una qualche religione, contraffazione del Cristianesimo, nella quale pretendeva di giocare un ruolo ANALOGO A QUELLO DI CRISTO “

Mentre si può supporre che Simon Pietro abbia preteso di essere un vicario di Cristo e si sa che il Papa reclama la medesima cosa, non si legge da nessuna parte che una tale pretesa sia stata fatta da Pietro Apostolo!

Un’altra mescolanza si trova nelle CHIAVI di Pietro.
Per mille anni i romani antichi avevano creduto alle chiavi mistiche del pagano dio Giano e della dea Cibele. Nel Culto di Mitra, il Dio sole aveva due chiavi. Quando l’imperatore pretese di essere il successore degli dei, e Supremo Pontefice dei misteri, le chiavi divennero il simbolo della sua autorità, e quando nel 378, il vescovo di Roma divenne Pontifex Maximus, divenne anche, automaticamente, possessore delle mistiche chiavi. 

Ciò gli portava riconoscimento di potere da parte dei pagani e gli permetteva di mescolare Pietro a tutta la storia, appoggiandosi su quanto Cristo aveva detto a Pietro (Matteo 16:19) “Io ti darò le chiavi del regno dei Cieli“….. in quest'affermazione si parla però di un regno celeste,le cui chiavi sono rappresentazioni del messaggio del Vangelo, attraverso il quale si entra nel regno di Dio, non di un regno terreno.
Siccome molti non lo capivano- e non lo hanno ancora capito- fu facile dipingere Pietro apostolo come il custode del Paradiso, lì a decidere chi debba o non debba entrare.

Non fu che nel 431, comunque, che il Papa pretese pubblicamente che le chiavi in suo possesso fossero le chiavi dell’autorità datagli dall’apostolo Pietro. Ciò accadde 50 anni dopo che il Papa era diventato Pontifex Maximus, possessore delle chiavi.

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