LA SACRA SCRITTURA - Il suo contenuto


La dottrina dei teologi papisti
La sacra Scrittura non basta per essere salvati.

La teologia romana insegna che la sacra Scrittura non contiene tutto quello ch’è necessario alla salvazione delle anime. Essa infatti considera come verità rivelate da Dio sia la sacra Scrittura che la tradizione.

In base a questa loro considerazione la Scrittura non è la completa rivelazione di Dio, ma solo una parte perché l’altra è costituita dalla loro tradizione. Citiamo le parole del Perardi a tale proposito: ‘NON BASTA LA BIBBIA. – Infatti né Gesù Cristo né alcun Apostolo, in nome di Lui, ha mai detto ciò; e i Libri più importanti, i Libri del nuovo Testamento vengono dopo la piena costituzione della Chiesa con tutto il suo patrimonio di verità, non per riformarla ma per aiutarla’ (Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 376), ed ancora: ‘Ciò che Dio ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa, si conserva nella Sacra Scrittura e nella Tradizione’ (ibid., pag. 373).


Ed a queste vi aggiungiamo quelle di Amatulli Flaviano: ‘In nessuna parte si dice che basta la Bibbia per salvarsi (….) Per salvarsi, bisogna tenere presente la Bibbia e la Tradizione’ (Amatulli Flaviano, op. cit., pag. 41,42) ed ancora: ‘Basta la Bibbia per salvarsi. E’ un altro inganno. Secondo quest’altra teoria, nella Bibbia uno trova tutto ciò che è necessario per salvarsi’ (ibid., pag. 77).


Confutazione 
La Scrittura contiene tutto ciò che è necessario sapere per essere salvati e per condurre una vita santa, giusta e temperata

Ma vediamo ora da vicino se la Scrittura dice cose a sufficienza affinché l’uomo sia salvato o se essa è incompleta e perciò dobbiamo pure noi credere nella tradizione cattolica romana come dicono i teologi cattolici.

Innanzi tutto cominciamo col dire che per essere salvati bisogna confessare con la bocca Gesù come Signore e credere alla sua risurrezione secondo che è scritto ai Romani: “
Questa è la parola della fede che noi predichiamo; perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati. Difatti la Scrittura dice: Chiunque crede in lui, non sarà svergognato” (Rom. 10:8-11). 

Come potete vedere, Paolo ha messo per iscritto la parola della fede che lui e i suoi collaboratori predicavano a voce agli uomini affinché fossero salvati, perciò si deve affermare che quello che lui ha scritto di fare per essere salvati lo diceva pure a voce. Quindi i Cattolici non ci vengano a dire che Paolo assieme ai suoi collaboratori abbiano detto a voce che per essere salvati ed ottenere la giustizia da Dio bisogna fare qualche altra cosa oltre quella che lui ha scritto qui ai Romani, perché questo è da escludersi nella maniera più categorica! 

Ora, per essere salvati, secondo Paolo, bisogna confessare con la bocca Gesù come Signore e credere col proprio cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti; perciò bisogna vedere se le Scritture contengono dei passi che affermano o fanno capire che Gesù Cristo è il Signore, e se in esse c’é scritto che Dio l’ha risuscitato dai morti, perché nel caso essi mancano allora veramente le cose scritte nella Bibbia non possono essere dichiarate sufficienti per la salvezza dell’uomo.

Le Scritture del Nuovo Patto contengono in abbondanza passi che affermano che Gesù Cristo è il Signore e che Egli dopo essere morto sulla croce fu risuscitato dai morti; non li citiamo tutti per brevità ma solo alcuni.

Signoria di Gesù Cristo.
- Gesù disse ai suoi: “Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, v’ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri” (Giov. 13:13-14);

- Toma disse a Gesù: “
Signor mio e Dio mio!” (Giov. 20:28);

- Pietro disse ai Giudei: “
Sappia dunque sicuramente tutta la casa d’Israele che Iddio ha fatto e Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso” (Atti 2:36); e sempre Pietro disse a casa di Cornelio: “E questa è la parola ch’Egli ha diretta ai figliuoli d’Israele, annunziando pace per mezzo di Gesù Cristo. Esso è il Signore di tutti” (Atti 10:36);

- Paolo dice che i principi di questo mondo hanno crocifisso “
il Signor della gloria” (1 Cor. 2:8).

Risurrezione di Cristo.
- “Il Signore è veramente risuscitato ed è apparso a Simone” (Luca 24:34);

- Pietro disse ai Giudei: “
Uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti” (Atti 3:15) ed anche: “Voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò…” (Atti 2:23,24);

- Paolo dice che Gesù Cristo “
risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture” (1 Cor. 15:4).

Quindi, noi possiamo affermare che un uomo che vive lontano da Dio e che non ha mai letto la Scrittura se la legge e confessa con la sua bocca che Gesù Cristo, cioè colui del quale hanno parlato Mosè nella legge, i profeti, e poi gli apostoli, è il Signore (come dice la stessa Scrittura) e crede con il suo cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti (come dice la stessa Scrittura) egli sarà salvato all’istante dai suoi peccati. 

Questo è confermato dalle moltissime testimonianze in seno alla fratellanza sparsa per tutto il mondo di persone che sono state salvate leggendo la sola Scrittura e credendo nel Vangelo come in essa é scritto; quindi la Scrittura è sufficiente per la salvezza dell’anima perché in essa è rivelato il Vangelo di Dio che concerne il suo Figliuolo, mediante il quale si viene salvati.

Al bando la tradizione cattolica romana, al bando le profane ciance della loro tradizione generata dal diavolo che serve solo a confondere le persone molto più di quanto lo siano già! Fanno credere alle persone che la Bibbia non è sufficiente; noi invece proclamiamo che essa è sufficiente e che la loro tradizione non è affatto necessaria.

Queste altre Scritture affermano l’utilità e la sufficienza della sacra Scrittura sia per la salvazione che per la salutare crescita del credente.

- Luca dice: “E’ parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato d’ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, o eccellentissimo Teofilo, affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate” (Luca 1:3,4);

- Gesù disse: “Investigate le Scritture…. esse son quelle che rendon testimonianza di me” (Giov. 5:39);

- Giovanni dice: “Queste cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figliuol di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” (Giov. 20:31);

- Paolo dice a Timoteo: “Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute mediante la fede che è in Cristo Gesù. Ogni Scrittura é ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona” (2 Tim. 3:14-17);

- nei Salmi è scritto: “La dichiarazione delle tue parole illumina; dà intelletto ai semplici” (Sal. 119:130);

- Pietro dice: “
Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga ne’ vostri cuori; sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla volontà dell’uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (2 Piet. 1:19-21); ed anche: “Per mezzo di Silvano, nostro fedel fratello, com’io lo stimo, v’ho scritto brevemente esortandovi, e attestando che questa è la vera grazia di Dio; in essa state saldi” (1 Piet. 5:12);

- Giovanni dice: “Noi vi scriviamo queste cose affinché la vostra allegrezza sia compiuta” (1 Giov. 1:4).

Quindi, come potete constatare da voi stessi, la Scrittura è completa e contiene tutto ciò che è necessario sapere e credere per essere salvati e tutto ciò che è necessario sapere e compiere per piacere a Dio con tutta la nostra condotta.

Notate infatti che la Scrittura rende testimonianza del Signore Gesù e credendo in Lui si ottiene la vita, è in grado di rendere savio chi ha creduto, essa riprende, insegna, corregge ed educa alla giustizia affinché il credente sia completo di nulla mancante, illumina il semplice, ed è la vera grazia di Dio in cui il credente deve stare saldo fino alla fine per ottenere in quel giorno la corona di giustizia. 

Per questo rigettiamo l’affermazione dei teologi romani che dice che la Bibbia non basta perché ciò che Dio ha rivelato e ci propone a credere non è solo nella Scrittura ma anche nella tradizione. Ma se è vero che la Bibbia contiene tutto ciò che l’uomo necessita di sapere per essere salvato dai suoi peccati e che il credente dopo essere stato salvato ha bisogno di sapere per piacere a Dio, è altresì vero che la tradizione papista contiene tutto ciò che serve alla curia romana per tenere schiave centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, vale a dire tutte quelle dottrine di demoni come quella sui sacramenti, sul purgatorio, sulle indulgenze, sul culto a Maria, sul culto dei santi e delle reliquie e tante altre, che non ci si deve mai dimenticare fruttano soldi a non finire alla cosiddetta sede apostolica. 

Ecco dunque perché la Bibbia non basta ed è incompleta per i papisti, perché non contiene tutti quei mezzi di cui essi si servono per tenere legate le anime sotto la menzogna e per arricchirsi ed estendere il loro potere temporale. Dove infatti si trovano la dottrina sui sette sacramenti, il purgatorio, la messa, le indulgenze, il culto di Maria e dei santi e tante altre diavolerie se non nella loro tradizione?

Ecco perché noi credenti siamo odiati dalla curia romana, perché noi, attenendoci solamente a ciò che troviamo scritto nella Bibbia, rifiutiamo automaticamente di servirli e di riempirgli le casse con i nostri soldi.

Infine voglio dirvi questo fratelli: vedete, una delle caratteristiche delle sette che portano il nome di chiese cristiane è quella di possedere qualcosa oltre la Bibbia che secondo loro completa la rivelazione di Dio scritta (cioè la Bibbia).

Nei Mormoni questo qualcosa è costituito dal libro di Mormon e da altri libri che essi chiamano sacri e che mettono allo stesso livello della Bibbia; nei Testimoni di Geova sono gli insegnamenti della Torre di Guardia (dove il Corpo Direttivo è il ‘servo discreto e fedele’) che secondo loro sono la spiegazione delle dottrine della Bibbia che lo Spirito Santo avrebbe rivelato loro; mentre nella chiesa cattolica romana questo qualcosa è costituito dalla tradizione (dottrine inventate con ogni sorta di mezzi, anche facendo uso di errate interpretazioni scritturali). 

Quello che si riscontra tra i Mormoni e tra i Testimoni di Geova (per fare solo alcuni esempi) é che essi hanno annullato la Parola di Dio mediante la loro cosiddetta parte mancante alla rivelazione di Dio: la stessa cosa si deve dire essere accaduta nella chiesa romana perché anch’essa con ‘la parte mancante alla Bibbia’ (così è considerata dai Cattolici nei fatti la tradizione) ha soffocato e messo sotto i piedi la Parola di Dio.

Questo è quello che si riscontra in maniera chiara parlando con i Cattolici romani, infatti per essi la tradizione è così importante che non tengono in nessuna considerazione la Parola di Dio. Essi si turbano quando ci sentono celebrare la Parola di Dio, quando ci sentono parlare esclusivamente di essa, o si accorgono che i nostri ragionamenti sono tratti solo dalle Scritture e non teniamo in nessuna considerazione la loro tradizione; si rattristano e ci insultano pure a motivo di questo nostro attaccamento alla Parola di Dio. 

Considerate un momento il motivo per cui avviene tutto ciò: non è forse perché i loro rettori gli inculcano sin da fanciulli la tradizione invece che la Parola di Dio? Non é forse perché gli è stato fatto credere che la tradizione dei padri ha lo stesso valore della Parola di Dio? Certo che è per questo. Perché dunque meravigliarsi di questo loro comportamento verso di noi?

E’ inevitabile che i Cattolici romani pensano che siamo noi che abbiamo rigettato la Parola di Dio, che siamo noi che non ci atteniamo alla Parola di Dio, appunto perché le loro guide cieche gli hanno fatto credere che tutto quel bagaglio di precetti che é la loro tradizione è Parola di Dio alla stessa maniera della sacra Scrittura. 

Noi dunque per loro che non conoscono le Scritture non possiamo essere nella verità perché rigettiamo la loro tradizione. Ma verrà il giorno che essi si renderanno conto che non siamo noi che rigettiamo la loro tradizione che siamo nell’errore, ma erano loro che giacevano nell’errore proprio perché osservavano la tradizione anziché la Parola di Dio.

Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
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