Si tratta della festa del cosiddetto protettore del paese (che non è annoverata tra le feste di precetto), che annualmente ricorre in ogni paese e città d’Italia.
In che cosa consiste questa festa?
Nel ricordare una favola artificiosamente composta su qualcuno che è morto e sepolto da molto tempo. Le storie sono le più svariate e tutte attribuiscono al cosiddetto santo capacità e caratteristiche particolari. La gente ci crede perché queste storielle le sentono sin dalla loro fanciullezza, e convinta che le cose stiano così quando arriva quel particolare giorno rievoca le sue gesta e lo celebra.
In che maniera?
Facendo dolci particolari, pranzi particolari in onore del defunto, pregandolo e portando la sua statua sulle spalle per le strade. Tutto questo è suggellato da feste da ballo organizzate dalla parrocchia la quale invita delle bande musicali per intrattenere a suon di musica gli idolatri e dai puntuali fuochi d’artificio.
Esaminando da vicino quello che avviene nel paese in quel particolare giorno si deve riconoscere che assomiglia molto a quello che avvenne alle pendici del monte Sinai quando gli Israeliti fattosi un vitello d’oro gli offrirono un sacrificio, mangiarono e bevvero, si misero a danzare e si rallegrarono delle opere delle loro mani. Astenetevi dal partecipare in qualsiasi maniera anche a queste feste per non provocare a gelosia il Signore.
Tratto da:
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana
G.Butindaro, La Chiesa Cattolica Romana